F.A. nella sua moto vede una fedele compagna a cui si affidare se stesso e proprio per questo ha attenzioni particolari nei confronti della sua lei.
Tutto ciò ci fa’ comprendere quanto sia importante che le due ruote, più di un auto, debbano essere sempre sicure, che richiedono tanto impegno quanta soddisfazione regalino. Proprio per questo abbiamo deciso di fare qualche domanda al nostro centauro e scoprire insieme questa passione e la sua fiammante compagna.
Ciao F., da quanto sei un motociclista?
Sono 5 anni che viaggio sulle due ruote, questa passione è nata per screditare le tante voci che sentivo intorno al mondo motociclistico. Appassionati che lodavano le innumerevoli qualità della moto, come se fosse impossibile per “ noi comuni” automobilisti vivere a pieno la strada. Parlando sembrava sempre che sapessero qualcosa di più, come se i km li vivessero in alta definizione. “Così ho deciso: ho detto provo, intanto saranno solo parole. Ed invece è stato amore a prima curva” dice F. con un sorriso beffardo.
La tua prima moto qual è stata?
“Una Suzuki gsr 600 del 2006 che mi ha accompagnato lungo la mia crescita, tra le vie trafficate di Roma e Milano, nei mei viaggi tra la Toscana, l’Umbria e l’Abruzzo. “ Parla come un fiume in piena di paesaggi collinari e montuosi, di piogge torrenziali e sole battente. Mentre racconta ricorda i giorni no, in cui la moto, più che la tappa, sono state la vera cura. Racconta di viaggi disorganizzati, pieni di gioia, in cui una vita intera entra in uno zaino. I pit-stop agli Autogrill lo fanno sorridere: fermarsi non per la fame, non per la stanchezza ma per pulire il casco dai moscerini. Mentre lui ci porta nel suo mondo e ci spiega quanta fratellanza c’è nel mondo delle due ruote, quanto in realtà si perde nelle nostre confortevoli autovetture per noi è impossibile non perderci nei suoi racconti con il desiderio di rubargli un po’ della sua strada.
Dicci ora: come mai dalla Suziki alla Yamaha?
“Un’ po’ l’esigenza di avere una moto che fosse anche funzionale rispetto alle mie nuove esigenze, e un po’ per poter viaggiare più comodamente con P.S.: la mia dolce metà, disposta a condividere la passione ma non più la posizione faticosa della Suzuki.
Continua poi spiegandoci nel dettaglio anche perché abbia scelto proprio la Yamaha MT-07 Tracer: “ ha le forme aggressive che apprezzo molto, è comoda sia nei viaggi lunghi e in città e non solo per me, ma anche per chi sta’ dietro”.
Non una moto qualunque: monta il bicilindrico da 689 cm3, telaio in acciaio a “ diamante”
monta il bicilindrico da 689 cm3 da 69,3 CV (rilevati alla ruota) inserito in un telaio in acciaio “a diamante”. Forcellone in alluminio e più lungo di 50 mm, per migliorare la stabilità a velocità elevate. Cupolino e semicarene laterali sono compatti ma proteggono bene, mentre il parabrezza che sovrasta il doppio gruppo ottico anteriore si può regolare manualmente su due posizioni. Serbatoio da 17 litri, grazie al quale l’autonomia a velocità autostradali sfiora i 390 km. La frenata è garantita da due dischi da 282 mm con pinze a quattro pistoncini e dietro da uno da 245 mm, controllati dall’ABS di serie. Tanti gli accessori disponibili, come le borse da 39 litri ( a cui F.A. non ha saputo rinunciare) o la comoda presa usb che insieme al paramotore rendono i lunghi viaggio comodi e sicuri.
I vantaggi di avere una moto sono molteplici, si può acquistarla e personalizzarla, prendersene cura e decidere di usarla in ogni stagione, o fermarla d’inverno per ripartire con l’arrivo del sole.