Per quanto riguarda le auto, l’idrogeno esiste già da qualche anno, ma l’esigua quantità di impianti per il rifornimento di idrogeno hanno permesso all’elettrico di trionfare nel mercato delle auto. Invece, il mercato dei mezzi pesanti è più adatto a una produzione legata all’idrogeno, in quanto avendo un tragitto prestabilito si può prevedere il punto in cui collocare le stazioni di rifornimento di idrogeno, materiale che risulta più leggero e ha tempi di rifornimento più brevi.
Cummins punta ad essere il fornitore chiave in questo settore, iniziando dai treni, in quanto questi si muovono su percorsi prefissati e di conseguenza sono necessarie meno infrastrutture di rifornimento.
Una situazione analoga si sta verificando in Italia, precisamente Fnm (Ferrovie Nord Milano) e Trenord hanno progettato la prima Hydrogen Valley in Italia. Il piano di sviluppo è sostenuto dalla Regione Lombardia insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dello sviluppo Economico, che si prepara a varare la hydrogen strategy europea.
Con il progetto H2iseO entro il 2023 ci saranno treni a idrogeno che serviranno la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, sostituendo gli attuali motori diesel. Per far sì che il progetto si realizzi verranno costruite centrali per la produzione di idrogeno e infrastrutture per il rifornimento: la prima centrale di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verrà realizzata ad Iseo tra il 2021 e il 2023 ed entro il 2025 verranno realizzati due ulteriori impianti sempre sulla stessa tratta.
Il consiglio di amministrazione di Fnm ha investito oltre 160 milioni per l’acquisto di 6 treni alimentati a idrogeno e l’opzione per la fornitura di 8 ulteriori elettrotreni. Entro il 2025 si prevede di allargare la soluzione idrogeno al trasporto pubblico locale, ma intanto la rivoluzione green di Trenord prevede anche l’avvento dei primi treni elettrici a batteria dal 2023.
Intanto, scopri come funzioneranno i nuovi treni a idrogeno (clicca quì).