Nel 1923 la casa automobilistica entra nel mondo delle corse e raggiunge il suo apice nel 1926 affermandosi campione del Mondo dei Grand Prix
Dopo la morte del figlio di Ettore, Jean, la casa perde il suo splendore e questo segna l’inizio del declino della Bugatti, che cessa la produzione all'inizio della seconda guerra mondiale. Nel 1963 è viene venduta all'azienda iberica Hispano-Suiza che la rinominerà Messier-Bugatti.
Nel 1987 l'imprenditore e finanziere Romano Artioli acquista i diritti per la produzione di automobili con il marchio Bugatti e fonda una nuova azienda italiana denominata Bugatti Automobili SpA con stabilimento a Campogalliano.
Nel maggio del 1998, il gruppo Volkswagen acquista i diritti legati al marchio Bugatti. Nel corso dello stesso anno presenta il prototipo EB118 al Paris Motor Show. L'anno seguente a Molsheim viene resgistrata la società Bugatti Automobiles SAS, filiale di Volkswagen France.
Il gruppo Volkswagen ne ha quindi rilanciato l'immagine con una supercar la EB 16.4 Veyron (EB è l'acronimo di Ettore Bugatti), in vendita dal 2005, una dei modelli che ha reso nota e dato il giusto valore alla casa automobilistica francese: prodotta fino al 2015 che stupisce ancora con i suoi 1.200 cavalli di potenza e il motore W16 da 8 litri.
Nel 2016 la Bugatti ha presentato Chiron con 1500 cavalli e con una punta massima di 420 km/h per l'uso stradale; accelera da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi. La produzione, limitata a 500 unità, è iniziata nel febbraio 2017.
Ora siamo in attesa del debutto della Bugatti Divo chiamata così in onore del pilota Albert Divo; si parla di un’auto in grado di far percepire tutto il DNA della casa automobilistica, di dominare le curve e esaltare un percorso unico e sempre legato a grandi prestazioni.
Curiosi? Noi si: ma per saperne di più bisogna aspettare il 24 agosto.